Fabio Mariano
Il Vittoriano ha festeggiato nel 2011 il suo primo secolo di vita, si tratta del monumento più rappresentativo della nuova nazione, innalzato nella Capitale d’Italia per ricordare Vittorio Emanuele II e tutta la stagione risorgimentale che portò all’Italia Unita. Il complesso venne inaugurato il 4 giugno 1911 in occasione dell’Esposizione Internazionale per i 50 anni dall’Unità d’Italia. L’opera architettonica, una delle più vaste prodotte nell’Europa del XIX secolo, fu promossa dal Parlamento dopo il 1878 nell’occasione della morte di Vittorio Emanuele II, il “Padre della Patria” e fautore del nostro Risorgimento nazionale. La sua laboriosa vicenda costruttiva si svolse lungo ben mezzo secolo (dal 1885 al 1935) ed a seguito di due concorsi internazionali, nel 1880 e nel 1882. La localizzazione del Vittoriano comportò la sostanziale modifica delle aree e dell’orografia attorno al Campidoglio ed ai Fori romani, in un’area ricca di storia e di miti, appositamente prescelta per il suo valore simbolico di esaltazione del governo laico che – dalla Roma antica repubblicana e quella comunale di Cola di Rienzo – sottolineava la caduta del secolare potere temporale dello Stato Pontificio, avvenuta nel 1870, e la sua definitiva annessione allo Stato italiano unitario. Nell’anno delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia si è ritenuto opportuno e doveroso illustrare, con documenti ed immagini storiche originali, le vicende complesse e significative che hanno portato alla realizzazione del Vittoriano, anche per rendere partecipi e coscienti i marchigiani, e soprattutto i giovani, degli avvenimenti e della storia di questo monumento-simbolo del nostro paese e del Risorgimento nazionale, che fu realizzato, inoltre, grazie all’ingegno ed all’opera appassionata di un giovane architetto marchigiano, vincitore del concorso: Giuseppe Sacconi (Montalto Marche,1854- Colle Gigliato, PI, 1905) e dei numerosi artisti marchigiani da lui coinvolti nella realizzazione architettonica ed artistica del Vittoriano. Il volume, presentato a Fermo il 4 giugno 2011, coglie l’occasione per tratteggiare la figura del Sacconi, la sua formazione a Fermo e quindi a Roma, i suoi maestri ed i suoi riferimenti culturali e figurativi, e l’opera sua ‘’massima’’, che ne fanno una delle figure più interessanti e significative della stagione dell’Eclettismo che caratterizzò il nostro paese dopo l’Unità d’Italia.
ISBN 88-7969-287-9
€ 25,00
Ft. 215×300 mm
2011, pp. 88, copertina in brossura