Filippo Andrenacci
I cittadini fermani conoscono la pagina miniata che si trova sul retro del foglio 296 del Messale de Firmonibus, perché in essa è raffigurata un’antica tradizione della città: lo storico corteo, chiamato Cavalcata, che si effettuava la sera della vigilia della festa in onore dell’Assunta.
Da quando è iniziata l’edizione moderna della manifestazione, con il corteo in costume medioevale, la pagina è diventata la fonte ispiratrice della rievocazione, per cui non v’è depliant illustrativo, manifesto pubblicitario, striscione, gonfalone o invito che non contenga la riproduzione della miniatura.
Grazie a diversi studiosi, la conoscenza del codice miniato fermano si diffuse in tutta la penisola, tanto che nel 1911 ricevette un ampio spazio nella grande Storia dell’arte italiana di Adolfo Venturi, come prova dell’influenza della miniatura lombarda sulla fioritura del tardogotico nelle Marche.
Da allora autorevoli critici d’arte si sono occupati dell’opera dal punto di vista artistico, come illustre esempio di pittura tardogotica. Alcuni hanno analizzato il messale sotto il profilo stilistico, nel tentativo di trovare analogie tra lo sconosciuto pittore lombardo Giovanni di Ugolino ed altri artisti coevi, tentativi molto interessanti ma alquanto sterili in mancanza di fonti documentarie alternative.
ISBN 88-7969-364-6
€ 20,00
Ft. 210×240 mm
2016, pp. 120, copertina in brossura con alette