Lavoratrici, monache e migranti fra Settecento e primo Novecento
Olimpia Gobbi
Come è cambiata la condizione femminile nelle Marche? Attraverso percorsi complessi e originali. Perché l’emancipazione delle donne avviene in modo diverso da nazione a nazione, da regione a regione, da luogo a luogo. Marchigiane di spicco per le loro attività a favore della parità di genere sono ormai entrate nei libri di storia: Maria Montessori, Adele Bei, Joyce Lussu, Ada Natali, Laura Zara, solo per citarne alcune. Resta tuttavia ancora molto da conoscere del tessuto profondo della società, quello costituito dalle donne “qualunque”, spesso invisibili negli atti ufficiali eppure capaci di dare contributi strategici per il cambiamento. Il libro cerca di immergersi in tali profondità, di entrare nella vita delle donne rimaste a lungo senza nome, nelle dinamiche interne alle famiglie, alle istituzioni, alle comunità di produzione e lavoro. Incontriamo così storie e figure inaspettate, come quella di suor Petronilla che quasi un lustro prima della rivoluzione francese nelle città picene affronta in pubbliche dispute intellettuali famosi e stupisce per cultura e doti intellettuali; o come Marie Lanoir, immigrata dalla Francia per lavorare alle macchine dello zuccherificio di Grottammare; o come ancora le centinaia di ripane emigrate in Egitto, che con le loro rimesse hanno cambiato la storia delle loro famiglie e della città; o come infine le “semarole” degli istituti bacologici, le cucitrici di cappelli di paglia, le tessitrici, ricamatrici, intrecciatrici di tomaie. La loro creatività e bravura hanno trasformato l’economia facendo la fortuna di buona parte delle manifatture delle Marche del Sud.
OLIMPIA GOBBI ha insegnato Lettere nei Licei. È stata collaboratrice di Storia economica nell’Università di Ancona e nel Centro di Studi Storici dell’Ateneo di San Marino. Ha lavorato come docente di Didattica della Storia presso la Scuola di Specializzazione all’Insegnamento Secondario (SSIS) dell’Università di Macerata.
Fin dal 1987 ha fatto parte del gruppo interuniversitario di ricerca sulla storia socio-economica dell’Italia centrale coordinato da Sergio Anselmi, Renzo Paci ed Ercole Sori.
Attualmente è componente del comitato scientifico di «Proposte e ricerche» rivista di Storia economica e sociale delle università di Ancona, Macerata, Camerino, Chieti-Pescara, Perugia, San Marino nonché di quello della rivista di storia regionale «Marca/Marche» pubblicata dall’editore Andrea Livi.
I suoi interessi di ricerca si sono concentrati in particolare sulla storia del paesaggio, dell’ambiente, della montagna appenninica oltre che sulla storia di genere. Delle sue pubblicazioni ricordiamo le monografie Risorse e governo dell’ambiente a San Marino fra XV e XIX secolo (Collana del Centro di Studi Storici Sammarinesi, 19), Centro Sammarinese di Studi Storici, Università degli Studi della Repubblica di San Marino, Rep. di San Marino 1999, e I Sibillini oltre il mito. Aspetti socio-economici di una regione appenninica fra XV e XVIII secolo, Staff Edizioni, Amandola 2003. Fra i numerosi articoli Mercati e mercanti “minori” sull’Appennino marchigiano. Secolo XV, in «Archivio storico italiano», CLIX (2001); L’agrumicoltura picena nell’economia costiera marchigiana d’età moderna, in «Proposte e ricerche», 49 (2002); Gerarchie ed organizzazione del territorio sui Sibillini in età moderna, in A. Calafati e E. Sori, a cura di, Economie nel tempo. Persistenze e cambiamenti negli Appennini in età moderna, Franco Angeli, Milano 2004; Le terre collettive nell’esperienza delle comunanze agrarie marchigiane, in «Archivio Scialoja-Bolla», 2 (2004).
ISBN 88-7969-393-X
€ 15,00
Ft. 170×240 mm
2017, pp. 232, copertina in brossura