Atti del convegno, Jesi 9 giugno 2017
Vincenzo Lavenia e Diego Perdini a cura di
Il convegno sulla giustizia ecclesiastica nelle Marche, i cui contributi storiografici sono qui editi corroborati dalla presentazione dei curatori Vincenzo Lavenia e Diego Pedrini, è una pubblicazione prodotta direttamente dall’Archivio di Stato di Ancona e cofinanziata dall’Università degli Studi di Macerata attraverso il Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali.
Per amore del vero, tuttavia, credo opportuno ricordare come l’ideazione e la spinta propulsiva dalle quali è nata questa iniziativa culturale che ha coinvolto studiosi di università italiane ed europee, che ha visto affiancati un archivio statale e uno diocesano (nella possibilità virtuale di ricondurre ad un unicum l’archivio del Tribunale episcopale di Jesi, oggi diviso in due spezzoni conservati dai rispettivi enti), sia in massima parte da attribuire a Diego Pedrini. Ricercatore che insieme a sua moglie Lucia ha tenacemente inseguito, e quindi realizzato con noi, questo progetto di studio.
Pedrini e Dubbini, per anni, hanno consultato in Ancona una quantità di libri, filze e mazzi dell’Archivio dell’ex Pretura di Jesi, vale a dire le carte del Tribunale episcopale jesino, schedando circa 900 processi criminali ivi celebrati nei secoli XVI-XVII, per poi analizzare il rimanente materiale di tali procedimenti ancora custodito nell’archivio del soggetto produttore originario, cioè il vescovo della diocesi di Jesi, rilevando puntualmente quanto decretato in materia penale dai suoi giudici delegati.
Il patrimonio documentale di queste inedite scritture di foro ecclesiastico, come quelle degli altri fondi giudiziari aggregati al complesso archivistico della soppressa Pretura jesina, rappresentano un universo di vicende delittuose e di risposte istituzionali che, nell’ambito di osservazione scelto, gli autori hanno avuto la costanza di studiare a tappeto, la fortuna di sondare per primi e la capacità di analizzare in modo comparato; sapendo poi trasmettere anche a chi scrive l’emozione di “scoperte” inattese, di casi singolari, dell’identificazione di comportamenti socialmente ripetuti, o ancora la percezione di soluzioni mediate che il Tribunale diocesano sentenziava in merito a fatti criminali, a semplici superstizioni diffuse nelle comunità, come a sortilegi malefici o vicende comunque ritenute socialmente “scandalose”.
ISBN 88-7969-414-6
€ 24,00
Ft. 170×240 mm
2018, pp. 254, copertina in brossura