Nuove evidenze e antiche tracce, la ricerca e l’orgoglio delle radici
traduzione inglese delle voci a cura di Pamela Ventura
Lando Siliquini
La lettura integrata della mitologia e dei fenomeni linguistici dialettali ha supportato la tesi che il vernacolo fermano maceratese fosse un autoctono contenitore – anzi scaturigine – di arcaismo italico e non un semplice riflesso del romano/laziale o una banale corruzione del toscano/italiano (come si tende solitamente a considerarlo), fornendo risultati incontrovertibili.
Le luci proiettate dalle tavole di Gubbio, dalla lingua romena e dal còrso sui volgari mediani rispettivamente del primo millennio a.C., degli inizi dell’era cristiana, dell’alto medioevo, conclamano il primato del nostro idioma e la ininterrotta identità lungo i tremila anni della sua parabola.
Di questa “madrelingua” – e del territorio, della mitologia, della cultura antropologica che si porta dietro – siamo i depositari.
ISBN 88-7969-225-9
€ 12,00
Ft. 170×240 mm
2007, pp. 200, copertina in brossura