celebre basso verdiano (1821 1875)
prefazione di Piero Mioli
Fabio Sileoni
Esattamente duecento anni fa, il 18 giugno del 1821, nasceva a Pollenza Nicola Benedetti, celebre basso di grande talento, tra i più apprezzati cantanti lirici del XIX secolo, scomparso prematuramente a soli 54 anni. Uomo mite e riservato, ritiratosi dalle scene nel 1868, trascorre gli ultimi anni della sua vita nel borgo natio, nella riservatezza dell’ambiente famigliare. Il lirico scompare silenziosamente, nemmeno i giornali musicali dell’epoca sembrano toccare l’argomento della sua dipartita, nonostante in vita abbia calcato con successo i palcoscenici dei più noti teatri italiani ed europei.
Il primo a tentare di dissolvere parzialmente le nebbie che avvolgono la figura del celebre basso pollentino è l’artista Giuseppe Fammilume; questi, in qualità di fondatore e capo della Corporazione del Melograno, associazione nata per la valorizzazione della cittadina di Pollenza, commissiona una breve ricerca sulla figura di Nicola Benedetti; questo percorso di “riemersione” della figura del cantante proseguirà molti anni dopo con il volume Cantanti verdiani marchigiani dell’800, di Pietro Molini e Paolo Peretti, volume II della Trilogia verdiana marchigiana, pubblicato nel 2017, dove Nicola Benedetti è annoverato tra i cantanti marchigiani alle prime verdiane, in quanto creatore del ruolo di Banco nel Macbeth di Giuseppe Verdi, andato in scena al Teatro della Pergola di Firenze nel 1847.
Questo lungo percorso di riscoperta del celebre basso verdiano, continua quindi con il presente studio, realizzato da Fabio Sileoni, proprio nel bicentenario della nascita del cantante. È grazie al lavoro del certosino ricercatore infatti, che finalmente possiamo tracciare i contorni della figura del lirico pollentino. Tra le righe delle prime pagine del volume lo vediamo bambino camminare fiancheggiando le mura medievali del borgo marchigiano, giocando per le strade con i suoi coetanei, mentre studia e segue le funzioni religiose che si tengono regolarmente nelle chiese di Pollenza, dove affiora pian piano la sua predisposizione per la musica e la sua promettente voce viene notata dal maestro di cappella Paolo Amici.
Il piccolo borgo costituisce quindi il terreno sul quale Nicola Benedetti muove i primi passi nel mondo della musica e del canto, luogo delle sue prime esibizioni, dove matura una sempre più forte passione per la musica operistica. Spinto dal suo maestro, convincerà il padre a lasciarlo partire per Bologna, dove si formerà alla scuola di Musica del Maestro Ronzi e da lì poi prenderà il largo verso i più noti palcoscenici d’Italia ed Europa. Grazie alla ricerca condotta da Sileoni uno dei numerosi tasselli della storia locale viene ricondotto al suo posto e consegnato alla collettività.
La riscoperta e la conservazione della memoria di un territorio, infatti, sono gli strumenti fondamentali per la creazione dell’identità collettiva, ed è in tal senso che la ricerca storica assume un ruolo cardine, andando a colmare le amnesie create dal tempo. Con cura e attenzione Fabio Sileoni, attraverso il presente volume, rivela Nicola Benedetti, riportando alla luce la vita di questo nostro illustre concittadino.
Grazie a questo volume riemerge un grande personaggio pollentino, ingiustamente dimenticato e finalmente restituito alla memoria locale.
ISBN 978-88-7969-477-3
€ 28,00
Ft. 170×240 mm
2021, pp. 592, copertina in brossura